Chi siamo

Storia

Nel 1982 è stata costituita per iniziativa di alcuni microbiologi (tra cui citiamo, per meglio indicare gli interessi culturali, Franco Graziosi, Giovanni Magni, Mario Polsinelli, Vittorio Treccani, Vito Mastrandrea) la Società Italiana di Microbiologia Generale, che ha tenuto il suo primo convegno nello stesso anno, eleggendo Presidente il Prof. Franco Graziosi e Segretaria la Prof. Laura Frontali.

Alla Società aderivano ben presto molti ricercatori impegnati nell’industria e nel 1983 l’assemblea decideva di modificare la denominazione della Società in quella attuale di Società Italiana di Microbiologia Generale e Biotecnologie Microbiche (S.I.M.G.B.M.). Da allora i Convegni sono stati tenuti tutti gli anni, e negli anni più recenti sono stati tenuti Convegni congiunti con varie società (AGI, ABCD, SIBBM) fino alla attuale confluenza nella Federazione Italiana Scienze della Vita (FISV).

Presidenti sono stati, nell’ordine: Franco Graziosi, Laura Frontali, Marco Nuti, Enrica Galli, Mario Polsinelli, Franco Tatò, Maurilio De Felice, Davide Zannoni, Gianni Dehò, Giovanna Riccardi, Bianca Colonna, Ezio Ricca, Paolo Visca e Paolo Landini.

La nascita della società italiana di microbiologia generale e biotecnologie microbiche

Conversazione di Maurilio De Felice con Laura Frontali

Maurilio De Felice
Laura Frontali

Nel 1982 nasceva la Società Italiana di Microbiologia Generale, un nome che l’anno successivo si sarebbe ampliato includendo anche le Biotecnologie Microbiche. Nasceva così la nostra ormai storica Società, la SIMGBM. Ma in quegli anni esisteva già una Società Italiana di Microbiologia.

Quali sono state le motivazioni che hanno indotto un gruppo di 24 studiosi, te compresa, a prendere tale iniziativa?

Statuto

E’ costituita una Società non avente scopo di lucro e denominata “Società Italiana di Microbiologia Generale e Biotecnologie Microbiche”

 La Società ha lo scopo di favorire gli studi e le ricerche di Microbiologia Generale e Biotecnologie Microbiche nei vari capi della batteriologia, della virologia, della micologia, della ficologia, della protozologia e dello studio delle cellule somatiche degli organismi superiori coltivate artificialmente, nonché delle tecnologie in cui i suddetti organismi e i loro prodotti vengono impiegati per la produzione di beni e servizi.

Organi della Società sono:
– L’Assemblea dei Soci
– Il Presidente
– Il Segretario-Tesoriere
– Il Comitato Direttivo

Il patrimonio della Società è costituito dai contributi dei Soci e da elargizioni a favore della Società. La quota di iscrizione e fissata dall’Assemblea.

All’atto della sua costituzione fanno parte della Società come Soci fondatori i firmatari proponenti. Possono essere ammessi a far parte della Società i cultori di Microbiologia Generale e Biotecnologie Microbiche i quali svolgono attività di ricerca in questo campo, comprovata da pubblicazioni su riviste scientifiche. L’ammissione dei Soci è demandata al Comitato Direttivo della Società, secondo la prassi che verrà fissata nel Regolamento. I Soci morosi non possono essere eletti alla cariche sociali.

Al Presidente spettano la direzione e la rappresentanza della Società e il Segretario Tesoriere ha la responsabilità amministrativa e la tenuta dei libri contabili. Il Presidente ed il Tesoriere possono operare pienamente, per conto della Società, su conti correnti e banca multicanale, utilizzare gli strumenti ad esso accessori, quali bancomat e carte di credito, ed avere piena operatività per l’ordinaria amministrazione sul conto bancario.

Il Comitato Direttivo, a partire dal terzo anno di vita della Società, è costituito dal Presidente, dal Segretario Tesoriere e da nove Consiglieri. Opportune norme regolamentari dovranno favorire la rappresentanza nel Comitato Direttivo dei principali settori della Microbiologia Generale e delle Biotecnologie Microbiche. Il Comitato Direttivo viene convocato dal Presidente ogni qualvolta lo ritiene necessario, oppure su richiesta della maggioranza dei suoi membri.

I membri del Comitato vengono eletti dall’Assemblea dei Soci. Il Presidente dura in carica tre anni e non può essere immediatamente rieletto a tale carica. I consigliere vengono rinnovati per un terzo ogni anno a partire dal terzo anno di vita della Società. Non possono essere rieletti immediatamente alla carica di Consigliere, ma possono essere eletti Presidente e Segretario Tesoriere. Per i primi tre anni di vita della Società scadranno tre Consiglieri sorteggiati ogni anno; successivamente ogni anno scadranno i tre Consiglieri con maggiore anzianità di carica. Il Segretario Tesoriere dura in carica tre anni e può essere immediatamente rieletto alla carica solo per un altro triennio. La prassi per la presentazione delle candidature all’Assemblea e fissata dal Regolamento.

L’assemblea Ordinaria viene convocata dal Presidente in occasione delle riunioni scientifiche della Società. Un’Assemblea Straordinaria può essere convocata dal Presidente su richiesta del Comitato Direttivo a maggioranza o di almeno il 20% dei Soci. Ogni deliberazione dell’Assemblea Ordinaria e Straordinaria viene presa a maggioranza dei votanti presenti e con la presenza di almeno la metà dei soci regolarmente iscritti ad eccezione delle votazioni per le modifiche di Statuto che devono essere comunicate ai Soci almeno 30 giorni prima dell’Assemblea che deve decidere su di esse. L’Assemblea Ordinaria esamina per l’approvazione il bilancio consuntivo. Tale bilancio deve essere approvato in precedenza da due revisori dei conti eletti dalla precedente Assemblea. I Soci possono essere consultati per lettera su qualunque argomento interessante la Società tranne che per le elezioni delle cariche sociali e per le variazioni di Statuto, che devono essere sempre votate ed approvate in Assemblea.

L’anno sociale inizia con il primo gennaio e finisce con il 31 dicembre.

Per tutto ciò che non è specificamente previsto dallo Statuto vale il Regolamento. Il Regolamento viene approvato dall’Assemblea dei Soci su proposta del Presidente. Le modifiche del Regolamento vengono decise dall’Assemblea a maggioranza.

Regolamento

CAPO I - Elezione delle cariche sociali

Art. 1 – Il Comitato Direttivo, in occasione dell’Assemblea annuale dei soci, propone una o più candidature per ognuna delle cariche elettive in scadenza incluse quelle dei membri del Direttivo che rappresenteranno i principali settori della Microbiologia Generale e delle Biotecnologie Microbiche di cui all’art 7 dello statuto. Tali settori verranno rivisti periodicamente dal Direttivo e discussi nell’Assemblea dei Soci.

Art. 2 – Nella stessa sede, o anche in precedenza tramite il Direttivo, i soci hanno facoltà di proporre altre candidature sostenute da almeno 10 soci, che tengano conto di quanto all’art. precedente.

Art. 3 – La votazione avviene su lista chiusa composta dai candidati di cui agli arti. 1 e 2. Ogni candidato può essere votato solo per la carica e il settore per cui è stato proposto. Ogni socio esprime, alla scadenza dei mandati, un voto per il Presidente, uno per il Segretario-Tesoriere, e un voto per un posto di Consigliere per ognuno dei settori indicati. Risultano eletti il Presidente, il Segretario Tesoriere e il Consigliere di ogni settore che hanno ottenuto la maggioranza semplice dei voti. In caso di parità, si procede a sorteggio.

Art. 4 – L’assemblea elegge a maggioranza semplice due revisori dei conti.

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CAPO II - Ammissione dei nuovi soci

Art. 5 – Il Comitato Direttivo decide ogni anno il numero di nuovi soci da ammettere l’anno successivo. Le richieste di associazione, corredate da Curriculum scientifico e da un elenco di non più di cinque pubblicazioni, devono essere presentate da due soci. Ogni socio può presentare non più di due candidati. Il Comitato Direttivo esamina le candidature, e delibera sulla loro ammissibilità al voto dell’Assemblea. Risultano ammessi coloro che hanno riportato il voto della maggioranza dei presenti.

Soci Ordinari. I Soci Ordinari sono coloro che, previa domanda e voto dell’Assemblea, entrano a far parte della Società a decorrere dal 1 Gennaio dell’anno successivo a quello di approvazione della candidatura.

Soci Junior. I Soci Junior sono soci di età inferiore ai 31 anni che, previa domanda e voto dell’Assemblea, entrano a far parte della Società a decorrere al 1 Gennaio dell’anno di approvazione della candidatura. Lo stato di Socio Junior ha la durata massima di 4 anni e decade automaticamente al compimento del 31mo anno di età.

Soci Onorari. Possono essere nominati Soci Onorari gli ex-Presidenti della SIMGBM in pensione da almeno un triennio, che si siano distinti per particolari meriti scientifici ed organizzativi all’interno della SIMGBM. La candidatura a Socio Onorario deve essere presentata e motivata per iscritto dal Direttivo e dovrà essere approvata dall’Assemblea dei Soci, che provvede all’elezione a maggioranza semplice. La nomina a socio onorario è vitalizia.

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CAPO III

Art. 6 – Le quote sociali vengono stabilite anno per anno dall’Assemblea dei soci.

I Soci Ordinari sono tenuti a versare la quota sociale annuale entro e non oltre il 30 Aprile di ciascun anno.

Il mancato versamento della quota sociale per 3 anni consecutivi comporta la decadenza dalla Società. Per esercitare il diritto di voto in assemblea occorre essere in regola con il versamento di tutte le quote sociali, inclusa quella dell’anno in corso.

Ai soli fini della determinazione della quota sociale, sono distinti i Soci Ordinari Strutturati (ivi compresi anche i Ricercatori a Tempo Determinato) dai Soci Ordinari Non Strutturati (a titolo esemplificativo ma non esaustivo, Assegnisti, Borsisti, Contrattisti, Dottorandi ed altro personale non strutturato con età superiore a 31 anni).

La quota sociale dei Soci Junior è versata “una tantum” contestualmente alla richiesta di associazione ed in subordine alla sua accettazione.

Il Socio Onorario è esentato dal pagamento della quota annuale.

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Cariche sociali

Organi in carica dal 1 gennaio 2025

Presidente (Scad. 2027)

Marco Ventura
Dip. di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale – Università di Parma
Parco Area delle Scienze, 11/a – 43124 Parma

Segretario Tesoriere (Scad. 2027)

Prof.ssa Arianna Tavanti
Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Pisa
Via San Zeno 37 – 56127 Pisa

Comitato Direttivo

Settore Microbiologia Biomedica (Scad. 2027)

Prof. Francesco Iannelli
Dipartimento di Biotecnologie Mediche, Università degli Studi di Siena
Policlinico Le Scotte, Viale Bracci 16, V lotto, 1°P – 53100 Siena

Settore Fisiologia Microbica (Scad. 2027)

Prof. Federica Briani
Dipartimento di Bioscienze, Università degli Studi di Milano
Via Celoria 26 – 20133 Milano

Settore Microbiologia Agroalimentare (Scad. 2027)

Dott.ssa Chiara Devirgiliis
Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, CREA, Roma
Via Ardeatina 546 – 00178 Roma

Settore Virologia (Scad. 2026)

Francesca Esposito
Dipartimento Scienze della Vita e dell’Ambiente – Università di Cagliari
Cittadella Universitaria, SS 554 – Km. 4,5 – 09042 Monserrato (CA)

Settore Genetica dei Microrganismi (Scad. 2027)

Prof. Gianni Prosseda
Dip. di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin”, Università Sapienza, Roma
Via dei Sardi 70 – 00185 Roma

Settore Biotecnologie (Scad. 2025)

Rosa Valeria Alduina
Dip. Scienze e Tecnologie Biologiche Chimiche e Farmaceutiche (STEBICEF)
Università di Palermo
Parco d’Orleans II, Viale delle Scienze, Ed 16 – 90128 Palermo

Settore Microbiologia Industriale (Scad. 2025)

Mariagrazia Pizza
Imperial College, South Kensington Campus
Huxley Building, 180 Queen’s Gate, South Kensington – London SW7 2AZ, UK

Settore Microbiologia Ambientale (Scad. 2025)

Paola Quatrini
Dip. Scienze e Tecnologie Biologiche Chimiche e Farmaceutiche (STEBICEF)
Università di Palermo
Parco d’Orleans II, Viale delle Scienze, Ed 16 – 90128 Palermo

Settore Microbiologia dei sistemi e chimica dei processi microbici (Scad. 2026)

Livia Leoni
Dipartimento di Scienze – Università Roma Tre
Viale G. Marconi 446 – 00146 Roma

Settore Microbiomi (Scad. 2027)

Prof.ssa Francesca Turroni
Dip. di Scienze Chimiche della Vita e della Sostenibilità Ambientale, Università degli Studi di Parma
Parco Area delle Scienze 11/A – 43124 Parma

Delegati SIMGBM

FEMS

Ezio Ricca
Dipartimento di Biologia – Università di Napoli “Federico II” Complesso di Monte S. Angelo
Via Cinthia 4 – 80126 Napoli

FISV

Marco Ventura
Dip. di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale – Università di Parma
Parco Area delle Scienze, 11/a – 43124 Parma

FISV

Paolo Landini
Dipartimento di Bioscienze – Università di Milano
Via Celoria 26 – 20133 Milano

De Felice: Nel 1982 nasceva la Società Italiana di Microbiologia Generale, un nome che l’anno successivo si sarebbe ampliato includendo anche le Biotecnologie Microbiche. Nasceva così la nostra ormai storica Società, la SIMGBM. Ma in quegli anni esisteva già una Società Italiana di Microbiologia. Quali sono state le motivazioni che hanno indotto un gruppo di 24 studiosi, te compresa, a prendere tale iniziativa?

Frontali: Già dai primi anni ’50 con Watson e Crick e ancora negli anni ’60 con Jacob e Monod la visione scientifica dei sistemi viventi subiva delle profonde trasformazioni. In tale contesto i modelli microbici diventavano essenziali e questo non poteva che cambiare gli studi in microbiologia. Negli anni ’70 molti di noi che seguivamo questi percorsi eravamo membri della Società Italiana di Biofisica e Biologia Molecolare (SIBBM, ancora attiva) di cui sono stata Segretaria per più mandati, ma sentivamo la necessità di un’Associazione che ci consentisse di confrontarci sulle nuove tematiche di ambito microbiologico. Tuttavia la Società Italiana di Microbiologia, allora e tuttora esistente, continuava ad essere prevalentemente focalizzata sulle implicazioni mediche del mondo microbico e i relativi congressi risultavano per noi di limitato interesse. Fu dopo la conclusione di uno di questi congressi (se ben ricordo fu quello del 1981) che un gruppo di microbiologi con interessi diversi ma tutti con la mente aperta verso le nuove frontiere della Microbiologia, si proposero di costituire una Società Italiana di Microbiologia Generale, che non si sarebbe limitata alle problematiche mediche.

 

De Felice: Puoi farci qualche nome dei microbiologici dai quali partì questa iniziativa?

Frontali: Un nome viene subito alla mente, quello di Franco Graziosi. La sua storia simboleggia il graduale cambiamento cui facevo riferimento. Già negli anni 60, sulla spinta delle nuove prospettive della Biologia Moderna a livello italiano e internazionale, Franco lasciò l’Istituto di Microbiologia della Facoltà di Medicina dell’Università di Roma per prendere parte da protagonista alla grande avventura del Laboratorio Internazionale di Genetica e Biofisica di Napoli, dove si andavano radunando alcune delle menti più illuminate dell’epoca insieme a Franco e ad Adriano Buzzati Traverso. La collaborazione di Franco con i fisici Mario Ageno ed Edoardo Amaldi fu fondamentale nell’indurlo fin dagli anni 50 a nuovi orientamenti nell’approccio allo studio dei microrganismi, tanto da meritare una ampia menzione nel “Dizionario Biografico” della Treccani, edizione 2015 (http://www.treccani.it/enciclopedia/ricerca/Franco-graziosi/).

 

De Felice: Enrica Galli mi ha mostrato un verbalino datato 10 giugno 1982, nel quale si annunciava alla comunità scientifica italiana la nascita della Società Italiana di Microbiologia Generale. Fra I 24 firmatari, insieme a te, a Franco Graziosi e a numerosi altri microbiologi – fra i quali mi piace ricordare Mario Polsinelli, Giovanni Magni e Orio Ciferri – comparivano i nomi di personalità legate al mondo della produzione industriale, in particolare Celestino Spalla, Giancarlo Lancini e Luigi Silvestri. Dunque la Società nasceva già con l’idea di creare un’interazione del mondo accademico che quello dell’industria delle fermentazioni?

Frontali: Già nel secolo diciannovesimo gli studi di Pasteur sulla fermentazione alcolica avevano messo in chiara evidenza la molteplicità di ambiti del mondo microbico. Non è quindi da meravigliarsi che, fin dall’inizio della stagione di crescita delle Società Scientifiche, tra i microbiologi dei diversi settori culturali – da quelli dediti agli aspetti molecolari a quelli interessati alla fisiologia, al metabolismo e alla struttura delle cellule – ci fossero anche studiosi interessati alla produzione di cellule e prodotti microbici per applicazioni mediche, farmaceutiche, alimentari o ambientali, come ad esempio le persone che tu hai citato. Mi piace anche ricordare che tra i firmatari dell’atto notarile con cui nel 1982 venne istituita la Società Italiana di Microbiologia Generale, vi furono, insieme a Franco Graziosi, anche due professori di Chimica delle Fermentazioni, una disciplina universitaria che allora era altamente innovativa: Alma Ponente Schiesser e io stessa. Il primo Presidente della Società fu Franco Graziosi e io ne fui Segretaria.

 

De Felice: Come si giunse, nel giro di un anno, dalla Società di Microbiologia Generale a quella di Microbiologia Generale e Biotecnologie Microbiche?

Frontali: Il cambiamento di nome e di statuto fu ritenuto da tutti necessario proprio per la presenza di numerose sfaccettature nella composizione dell’elenco dei soci. Mi piace ricordare che nel condurre a questo cambiamento fu importantissimo il contributo fornito dei ricercatori del Laboratorio di Ricerche Lepetit e in particolare fu essenziale un’altra indimenticabile personalità di quegli anni, Luigi Silvestri, collega e grande amico di Franco Graziosi, che aveva avuto un percorso parallelo a quello di Franco, approdando però all’industria dopo essere cresciuto scientificamente in Facoltà di Medicina.

 

De Felice: Ricordo benissimo Luigi Silvestri, uomo carismatico e di grande cultura che negli intervalli di un Congresso mi insegnò a guardare e a capire i quadri di Kandinski. Ecco, la Lepetit di Geranzano, un riferimento importantissimo di quegli anni, ancora oggi importante realtà nell’attuale Naicons di Gerenzano che ne ha raccolto il messaggio culturale e biotecnologico. Ci dici qualcosa di più in merito?

Frontali: I laboratori di Ricerca Lepetit avevano avuto un grandissimo successo nella ricerca sugli Streptomiceti e con la scoperta di un nuovo straordinario antibiotico: la rifamicina. La partecipazione dei ricercatori Lepetit alla SIBGBM è stata molto importante, con la presenza attiva e spesso illuminante di molti di loro nel direttivo della Società. Ricordo in particolare Giancarlo Lancini, che fu per anni il nostro contatto con la Federazione Europea delle Società di Microbiologia, un prezioso ruolo più recentemente svolto da Stefano Donadio e da Paolo Visca.

 

De Felice: Certo, tutti noi meno giovani ricordiamo quanto siano stati importanti i mitici resoconti che ci faceva Lancini durante le assemblee dei soci, stimolandoci a promuovere i contatti internazionali e attivandosi per l’assegnazione di borse di studio per brevi soggiorni esteri di giovani ricercatori italiani. Dicci qualcosa in più.

Frontali: Il compito di Lancini e successivamente di Stefano Donadio e dei loro collaboratori a Gerenzano è stato fondamentale per promuovere in Italia la nuova visione dei microbi non solo come agenti di malattie, ma anche come produttori su scala industriale di molecole e cellule di grande interesse in campo farmaceutico, ambientale e alimentare. Il contributo dei ricercatori Lepetit non si limitava agli aspetti impiantistici delle fermentazioni industriali, ma puntava molto sugli studi della biochimica, del metabolismo e della genetica dei microrganismi, con la pubblicazione di lavori di alto impatto scientifico.

 

De Felice: Fu facile mettere insieme culture e obiettivi non sempre coincidenti o ci furono anche delle vicende difficili? Hai qualche ricordo personale da raccontarci?

Frontali: Non fu tutto facile. Racconterò un episodio personale, che dimostra come sia stata graduale e talvolta dolorosa la presa di coscienza dell’interdisciplinarità della moderna microbiologia. Verso la fine degli anni’ 70 fu bandito dall’Università La Sapienza di Roma un concorso di Chimica delle Fermentazioni, materia che insegnavo in questo Ateneo come professore incaricato. Risultai vincitrice, ma il prof. Vincenzo Scardi di Napoli, unico docente di ruolo di tale disciplina in Italia, si oppose al verdetto della commissione di cui egli stesso faceva parte. Depositò persino una relazione di minoranza cui fece seguito anche un ricorso al Consiglio di Stato, essendo egli convinto – certamente in piena buona fede – che il mio lavoro sui lieviti non rientrasse nelle tematiche della Chimica delle Fermentazioni. In ambedue i casi la sua opposizione non fu accolta, ma come puoi immaginare vissi due anni durissimi prima di uscire da questa avventura. Dopo molti anni, con l’affermarsi del carattere interdisciplinare della Microbiologia moderna, Vincenzo Scardi fece persino parte del gruppo dei 24 fondatori della nostra Società, con molti dei quali dieci anni prima forse non si sarebbe seduto allo stesso tavolo. Quando lo incontrai per la prima volta a un congresso della SIMGBM, mi disse: “naturalmente avrà capito che non avevo niente contro di lei, era una questione di principio…”. Poi i nostri rapporti divennero ottimi. Tu stesso, Maurilio, che eri stato suo studente e ti occupavi di genetica batterica, diventasti professore di Chimica delle Fermentazioni a Salerno, prima di diventare professore di Microbiologia a Napoli. Quando Scardi morì io, commossa, lo commemorai al Congresso della Società. Fu un uomo tutto di un pezzo, bravissimo ricercatore che seppe dar prova di carattere ma anche di onestà intellettuale.